“Una goccia d’amore oltre la morte” è il titolo, che ne dà subito la cifra, del libro scritto a quattro mani da Stefano Luti, poeta e scrittore e da Antonio Cristiano, sensitivo, deceduto qualche tempo fa.
Il libro è rimasto nel cassetto di Stefano per tanto tempo finchè non è arrivata l’ esigenza di darlo alle stampe. Una storia forte, una storia decisamente autobiografica, molto intensa. Una grande passione tra Alison, giovane, bellissima ed elegante ballerina, coreografa inglese e Davide, scrittore, divorziato da poco.
Nasce tra i due, dopo un incontro fortuito, una passione travolgente che durerà parecchi anni e finirà apparentemente con la morte di Alison, morte che le era stata predetta da una zingara anni prima e alla quale lei tentava in ogni modo di sfuggire. Ma, come dice il titolo, questo amore va oltre, va aldilà della presenza fisica e della passione fisica e dell’essere umano poichè, dopo grandi sofferenze patite da Davide, troverà nell’amico Antonio una spiegazione ai segni e alla sensazione di presenza costante ma inafferrabile che lo avvolgono.
Esiste una vita oltre la morte, esiste un aldilà, “una porta dimensionale” che possiamo tutti oltrepassare quando muore una persona cara al fine di poterla ritrovare in un’altra dimensione, con una visuale diversa ma vera. Una vera consolazione per chi crede che “dopo la morte fisica, l’anima stenta ad allontanarsi dal corpo. Il distacco non avviene subito, e per un certo periodo gli rimane accanto”, un sollievo per chi , dopo grandi sofferenze dovute alla perdita di una persona amata, può entrare in contatto sempre e comunque con l’anima della persona cara.
Il libro, scritto con penna raffinata, colta ma fluida e sincera è un prosimetro e viene dunque intervallato da poesie molto belle, scritte con animo sensibile dall’autore. Un libro che fa riflettere e nel quale ci si può immedesimare se si è subìto una grave perdita, un libro che si legge tutto d’un fiato in un anelito di grande speranza.
Rose Marie Boscolo