IL TERZO GIALLO

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Lo ha fatto di nuovo. E questa volta Michele Paolino ha anche un complice, un complice con i fiocchi e i controfiocchi: Sergio Chiamparino, già Sindaco di Torino, già Presidente della Regione Piemonte, già tante di quelle cose che anche su Wikipedia fanno fatica a gestire la voce enciclopedica che lo riguarda.

Michele Paolino che oggi gestisce la bocciofila più bocciofila che ci sia in Torino, ha un passato come consigliere comunale e presidente di Circoscrizione. Con Chiamparino ha condiviso un bel pezzo di strada in politica, ma questa volta si è spinto un po’ più in là.

Tre anni fa il prode Michele ha esordito nel mondo dell’editoria noir, scrivendo La ballata di Borgo San Paolo, ed è stato un esordio riuscitissimo. Poi ha fatto il bis come Hanno ucciso Babbo Natale a Borgo San Paolo e il pubblico ha gradito assai. Ne ho parlato qui.

In ossequio al più tradizionale dei proverbi (“Non c’è due senza tre“), è arrivato da poco in libreria Il giorno prima del voto, come i primi due anche questo è pubblicato da Edizioni Capricorno. Lo storico quotidiano torinese “La Stampa“, ha addirittura deciso di offrirlo in abbinamento editoriale ai suoi lettori visto che in copertina accanto al nome di Michele Paolino compare quello di Sergio Chiamparino, il complice.

Attenti a quei due

I gialli di Michele scorrono via veloci. È raro che una carriera da scrittore inizi in età così adulta, Paolino ha i 60 anni nel mirino, ed è ancora più raro che riesca a trovare conferme dopo l’esordio. Un buon libro, può essere un caso, tre no. C’è del talento.

Non siamo di fronte a Simenon o a Camilleri, ma il nostro gestore di bocciofile non sfigura per nulla. Anzi. In questo terzo giallo abbandona la sua comfort zone di Borgo San Paolo (il quartiere di Torino dove Paolino ha trascorso i tre quarti della sua vita, compresa quella dell’impegno in politica) e si avventura nelle Langhe.

La storia ruota attorno all’omicidio di una imprenditrice, proprietaria di una delle più importante aziende vinicole della zona. La provincia ricca, laboriosa e silenziosa è il teatro perfetto per ambientare un delitto, ed è il luogo dove i pregi e i difetti della borghesia ex contadina toccano l’alto e il basso con una certa frequenza. Il meglio e il peggio dell’umanità in pochi chilometri quadrati.

La copertina del libro

Sullo sfondo, e questa è una caratteristica propria dei libri di Michele Paolino, c’è la cronaca reale, la vita della comunità, vicende e persone facilmente riconoscibili. Se le storie di Paolino sono finzione, il contesto è la realtà. Pandemia compresa. Il mix non è facile e lui riesce a tenere insieme i pezzi senza far perdere credibilità al racconto.

Se la domanda rimasta inevasa è: “Cosa c’entra Champarino in tutto ciò?“, la risposta è che l’ex Sindaco aveva un’idea di racconto appena abbozzata che voleva sviluppare e nell’amico di tante battaglie ha trovato l’ermeneuta in grado di tirarla fuori.

Per cui il mio consiglio è di investire 12€ e andare in libreria (meglio se una libreria indipendente tipo la Pantaleon di Torino) per acquistare Il giorno prima del voto.

Intanto prendete nota che il 3 giugno Michele Paolino sarà ospita della Cena del BookPostino.