Come la maggior parte dei torinesi con i capelli almeno brizzolati ho sempre sentito parlare di Augusto Rol e dei suoi straordinari poteri paranormali.
Sono cresciuto nel mito della Torino Magica (unica alternativa alla Torino dell’Automobile), del triangolo esoterico con Praga e Lione, delle sedute spiritiche e delle messe nere, della Sindone e del suo mistero irrisolto, dei due fiumi che incrociandosi la rendono magica per definizione, etc. etc.
Di fatto però di Gustavo Rol sapevo pochissimo. Sapevo che era amico di famiglie potentissime, dagli Agnelli ai Kennedy, che leggeva nel pensiero, che prevedeva il futuro (compresa la sconfitta della Juventus nella finale di Atene contro l’Amburgo nel 1983), che era molto religioso, che abitava in San Salvario e che il torinese che più lo detestava era Piero Angela.
Per questo ho letto con curiosità “Il prodigioso Rol“ di Nico Ivaldi, uscito del 2021 per l’Editrice Il Punto. Se, come me, partite dall’entry level, questa è una lettura che vale la pena affrontare. Il giornalista e scrittore torinese traccia la biografia di Rol dal 1903 al 1994 e la arricchisce con un bel corredo fotografico. Novantuno anni vissuti molto intensamente tra Torino e mezza Europa, attraversando decenni decisamente complicati.
A fine lettura il Gustavo Rol che Nico Ivaldi consegna è molto più umano di quanto ci si possa aspettare. Prodigioso, ma “senza esagerare“, da buon torinese.
Credevo di trovare effetti speciali, ho trovato invece la vita di un uomo consapevole di avere un “dono” molto difficile da gestire, comunicare e condividere. Un uomo tutto sommato quasi angosciato da questa sua capacità di vedere oltre il visibile.
Di sicuro Nico Ivaldi ama molto Gustavo Rol e pur non nascondendo le tante critiche che sono piovute sull’insigne cittadino sabaudo, si capisce che il suo cuore batte tutto per il protagonista del suo libro.
In molti lo hanno ritenuto solo un Mago Silvan con più stile, ma non sono pochi coloro i quali non smetteranno mai di affermare con assoluta convinzione che Gustavo Rol fosse semplicemente un uomo prodigioso.