Avete presente Forrest Gump, il romanzo, ma soprattutto film che racconta la storia di un uomo con un basso quoziente intellettivo che ha un incredibile percorso di vita che lo porterà a vivere in prima persona eventi storici? In questo romanzo, “L’analfabeta che sapeva contare” di Jonas Jonasson, edizioni Bompiani, invece, la protagonista si rende conto, all’età di 14 anni, di avere una capacità fuori dal comune nel far di conto e questa dote, insieme all’innata curiosità e intelligenza, porteranno anche lei a vivere delle buffissime avventure attraversando, non l’America di Forrest Gump, ma il Sudafrica fino ad arrivare alla Svezia.
La nostra Nombeko, questo è il nome della ragazza, parte dalla Soweto del 1975 quando in Sudafrica vigeva l’odioso regime dell’ apartheid, la politica di segregazione razziale istituita nel 1948 dal partito degli afrikaner bianchi.
Nombeko vive da schiava perché ha la pelle nera.
La sua intelligenza la porta a imparare a leggere, a scrivere, a studiare e ben presto arriva la consapevolezza di essere ben al di sopra di chi la sfrutta. Matura anche una forte autoironia la porterà ad essere al centro di rocambolesche vicende che riguardano una bomba atomica che non dovrebbe esistere con compagni di viaggio a dir poco eccentrici: un disertore della guerra del Vietnam con qualche rotella fuori posto, due fratelli gemelli con una sola identità fiscale, due agenti del Mossad, tre donne cinesi pasticcione, una ragazza perennemente arrabbiata, una contessa dedita alla coltivazione di patate, giusto per citarne alcuni.
Gli eventi raccontati sono del tutto sconclusionati ma, con la leggerezza e la grazia che in Nombeko sono peculiari, oltre all’intelligenza di cui si è detto, Jonas Jonasson, riesce ad incastonarli perfettamente nelle vicende che hanno fatto la Storia, e così, nel corso dei 30 anni nei quali questo romanzo si dipana, viene raccontata la rivolta dei neri che porterà alla fine dell’apartheid, la Guerra Fredda e il proliferare degli armamenti atomici, conosceremo il presidente della Repubblica Democratica cinese Hu Jintao e scopriremo che se il re di Svezia Carlo XVI Gustavo siede ancora sul trono è perché è capace di tirare il collo alle galline come ordinato dalla contessa.