LA POESIA È GIOIA

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Wislawa Szymborska, poetessa polacca è stata Premio Nobel per la Letteratura nel 1996 e accolta con stupore in Italia. Questa raccolta delle sue poesie, a cura de “Gli Adelphi” in versione bilingue raccoglie le sue opere dal 1945 al 2009 con un titolo che ne dà subito la cifra “La gioia di scrivere”.

La giovane Szymborska, nata nel 1923, lavora come impiegata nelle ferrovie per fuggire la deportazione, comincia a scrivere le sue prime poesie, definite banali dal suo futuro marito.

Studia , diventa segretaria di direzione, viaggia, comincia a ricevere vari premi fra i quali una laurea honoris causa, si impegna politicamente e diviene membro dell’Accademia delle Arti e delle Scienze. Infine arriva il Nobel la cui motivazione è :” la sua poesia con precisione ironica, permette al contesto storico e biologico di manifestarsi in frammenti di una realtà”.

Diventa anche membro dell’American Academy of Arts and Letters. Scrivere di poesia non è mai facile poiché la poesia è una cosa intima, personale e molto particolare. Tuttora poco letta, è parte importante della vita di ognuno perché esprime nel profondo i sentimenti e scava nella personalità gli aspetti più reconditi. La poesia è mistero, visione, magia.

La Szymborska per definire il cinema, ad esempio, dice “luccicavano i sogni sulla tela bianca. Due ore di scaglie lunari.” Le poesie vanno lette poco alla volta, una pagina prima di andare a letto per rasserenarsi, per dare pace al cuore, per riflettere. Una poesia romantica, ma vera e struggente di Wislawa “Nulla due volte” proietta verso un mondo onirico, mai scontato e veritiero. La poesia “Piccoli annunci” scritta con tono ironico fa riflettere sul mondo e sul vuoto dei valori. In quanto alla poesia di struggente bellezza e verità “Sotto una piccola stella”, di cui un piccolo estratto viene proposto, non può che far riflettere : 

“ Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.

Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.

Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.

Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria

Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge ad ogni istante.

Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo ……

……. So che finchè vivo niente mi giustifica

Perché io stessa mi sono d’ostacolo

Non avermene lingua, se prendo in prestito

Parole patetiche e poi fatico per farle sembrare legggere.”                                                                

E’ una vera gioia leggere queste poesie che proiettano verso l’infinito, scritte con stile e penna magistrale, leggere come una piuma ma al contempo cariche di significato. Un libro da sorseggiare come una ambrosia preziosa

Rose Marie Boscolo 

“La gioia di scrivere” di Wislawa Szymborska, Edizioni Gli Adelphi, Pgg 774, euro 19,00